ITINERARI E ISPIRAZIONI

Cosa vedere a Siracusa

9 luoghi da visitare in un weekend a Siracusa

Per Cicerone Siracusa era la più bella delle città greche, e se qualcuno ambisce a contraddirlo dovrebbe prima farsi un giro nell’area archeologica per intuire la potenza della città quando era “solo” una colonia ellenica. E non è che poi i secoli successivi siano stati avari di bellezze, tutt’altro, come testimonia la splendida Ortigia, il luogo simbolo della città. Per tutte queste meraviglie scegliere di visitare Siracusa potrebbe essere un problema vista l’abbondanza di storia, cultura, bellezze naturalistiche e un clima felicemente clemente. Ecco qualche suggerimento per non dimenticare nessuna tappa fondamentale.

Il Parco archeologico della Neapolis e l’Orecchio di Dioniso

Qui nasce Siracusa e qui il suo passato greco e romano fa sfoggio del suo splendore su un’area di 240.000mq. La visita del parco archeologico è la prima cosa da fare a Siracusa. Si tratta di un esaltante succedersi di opere monumentali, grotte antropizzate, latomie e alberi secolari. Le latomie erano delle cave in cui si estraeva la pietra poi trasformate anche in prigioni, la più celebre è la Latomia del Paradiso, una cava oggi crollata ma in cui ancora si possono ammirare i grandi piloni rocciosi e una ricca macchia mediterranea in cui passeggiare tra palme, fichi e limoneti prima di arrivare nella zona delle grotte. La grotta dei Cordari fu utilizzata come corderia dal diciassettesimo secolo fino alla metà del Novecento, mentre più affascinante è l’antro chiamato l’Orecchio di Dionisio. Il suo nome nasce da un’intuizione del Caravaggio che lo chiamò “Orecchio” per la sua conformazione e lo accostò al tiranno Dionisio, capace di ascoltare le parole dei prigionieri grazie alla particolare acustica della grotta.

Teatro Greco di Siracusa

Il Teatro Greco è una monumentale lettera d’amore degli antichi greci per l’arte: fortunatamente questa lettera ci è giunta quasi totalmente integra ed è uno dei motivi per cui vale la pena visitare Siracusa. Si tratta di un capolavoro di mirabile bellezza al pari delle Piramidi o del Colosseo e risale al V secolo a.C. Completamente scolpito nella roccia, vanta una cavea con 67 gradini che si sviluppano a 180/200° intorno al grande palcoscenico. Al di sopra del teatro, sulla terrazza, vi sono una serie di grotte in cui corre un ramo dell’acquedotto Galermi risalente al 480 a.C. Ogni anno fra giugno e agosto vengono organizzati numerosi spettacoli di teatro classico d’altissimo livello che regalano emozioni e suggestioni. Purtroppo però la cavea viene quasi totalmente ricoperta da una pesante struttura lignea. Quindi se si desidera godere in totale bellezza di questo ineguagliabile monumento, almeno fino a quando non si sceglierà per una struttura meno invasiva, è meglio visitarla in periodi in cui non ci sono spettacoli.

Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi

Per avere un’idea completa della Siracusa antica è d’obbligo una visita in questo grandissimo museo che conserva anche reperti e collezioni provenienti dal resto della Sicilia. La sua estensione è ragguardevole, copre infatti un’area di 12.000 mq ed espone 18.000 reperti. Il museo è diviso in quattro settori. Il settore A è dedicato alla preistoria e protostoria siciliana. Il settore B è incentrato sulle prime colonie greche in Sicilia. Il settore C è dedicato alle subcolonie siracusane. Infine il settore D è dedicato alla Siracusa ellenistica. Fra i numerosissimi capolavori conservati e sapientemente esposti la star è la Venere landolina per la quale Guy de Maupassant scrisse parole di ammirazione e passione. A far da contraltare alla sua bellezza è la mostruosa e colorata Gorgone che suscita infinità curiosità e ammirazione dei visitatori che più che esserne impietriti, ne vengono rapiti d’ammirazione per la sua posa plastica e il suo aspetto giocoso.

Alla scoperta di Ortigia

Visitare Siracusa non è solo andare alla scoperta della perla della Magna Grecia, ma è abche andare alla scoperta dell’Isola Ortigia, il versante marino della città interamente costruita con pietra calcarea bianca che la sera s’infuoca al cospetto del sole che tramonta. Collegata alla terra attraverso vari ponti, prima di entrare nel suo centro storico si viene accolti dal suo vivace mercato dove vero protagonista è il pesce fresco. Fra le sue botteghe e le bancarelle è possibile assaporare a prezzi veramente convenienti le freschissime ostriche del mare siracusano accompagnate dal locale vinello bianco e profumato. Usciti dal mercato si possono ammirare i colossali resti del Tempio di Apollo. Girovagare fra i vicoletti e gli eleganti palazzi è un piacere unico, amplificato dalla possibilità di concedersi un tuffo dai numerosi scogli resi accessibili grazie alla geniale intuizione di collegarli all’isola attraverso scale e piccoli ponti. Il luogo simbolo dell’isola è la Fonte Aretusa il cui mito è legato alla fondazione di Siracusa.

Il Castello Maniace, una fortezza a prova di Ariete

Costeggiando il mare da entrambi i versanti di Ortigia si arriva al Castello Maniace, un monumento da inserire assolutamente in una lista di luoghi da vedere a Siracusa. Costruito per volontà di Federico II deve il suo nome al generale bizantino che riconquistò la città dagli Arabi nel 1038. Camminare al suo interno è molto emozionante, sia per le grandi sale, elegantissime nella loro essenzialità militare, con le alte volte a crociera e i marinareschi pilastri, sia perché attraverso le bifore e grandi finestre è possibile affacciarsi sul mare e inquadrare Siracusa da una prospettiva unica. Dopo aver ammirato le possenti batterie di cannoni qui installate nel sedicesimo secolo e aver passeggiato nel fossato che cinge il castello, non resta che addentrarsi nelle stanze che ospitano l’Antiquarium dove si trovano alcuni tesori rinvenuti nel castello, fra cui la copia di una delle rare sculture in bronzo di età ellenistica, la splendida Ariete di Siracusa, che oggi conservata nel Museo Archeologico Regionale A. Salinas di Palermo.

Cattedrale di Siracusa o Tempio di Atena?

Posta in quella che può essere considerata la piazza più bella di Siracusa e forse dell’intera Sicilia, il Duomo è un edificio dalle mille stratificazioni in cui subito saltano agli occhi le 36 colonne alte più di otto metri in stile dorico erette 2.500 anni fa per edificare il tempio di Atena. Oggi sono in parte inglobate nella muratura del primo rimaneggiamento dell’edificio, quello bizantino, e sono ancora miracolosamente portanti, come si può vedere anche sulla muratura esterna al Duomo, lungo l’antistante Piazza Minerva. La sua meravigliosa facciata barocca è stata costruita in seguito al grande terremoto del 1693 che causò ingenti danni in tutta la città. A trarre beneficio dalla ricostruzione fu l’intera Piazza Minerva su cui si affacciano eleganti palazzi e la piccola chiesa di Santa Lucia alla Badia.

Il culto di Santa Lucia a Siracusa

Parlare della Cattedrale e della chiesa di Santa Lucia alla Badia, significa inevitabilmente parlare anche del culto della santa protettrice degli occhi in questa città, e infatti una delle cose da fare a Siracusa è andare alla scoperta dei luoghi a lei consacrati. Proprio nel Duomo è custodito nella Cappella di Santa Lucia il Simulacro in argento della Santa. Sull’altare della vicina chiesa di Santa Lucia alla Badia fa bella mostra di sé il Martirio di Santa Lucia di Deodato Guinaccia. Nelle latomie dei cordari di Siracusa è ambientato un capolavoro del Caravaggio, quel Seppellimento di santa Lucia in cui la martire giace esangue a terra. Questo mirabile quadro è oggi custodito nella Basilica di Santa Lucia Extra Moenia che sorge dove la santa fu martirizzata nel 304 d.C. Qui vi sono anche le catacombe risalenti al III sec, d.C. in cui i cristiani seppellivano i defunti e celebrano i propri riti: la storia delle spoglie della santa è molto articolata, e oggi sono custodite a Venezia, ma secondo la tradizione il luogo di sepoltura non furono le latomie come immaginato da Caravaggio, ma proprio queste catacombe.

Galleria Regionale di Palazzo Bellomo

Cosa fare a Siracusa se si è appassionati di arte? Oltre a visitare le meraviglie della città è d’obbligo una tappa nella Galleria Regionale di Palazzo Bellomo che fra i tanti capolavori racchiude un’opera fondamentale per capire il percorso artistico di quel grande maestro del Rinascimento che fu Antonello da Messina. Stiamo parlando della piccola e deliziosa tavola dell’Annunciazione in cui il Maestro riesce a trovare il perfetto equilibrio fra la cura meticolosa del dettaglio tipica del linguaggio fiammingo - che aveva fatto suo pur essendo siciliano – e le ricerche sullo spazio dell’Italia del Rinascimento. In questo splendido edificio di ascendenza catalana la pietra parla. Lo fa attraverso le sculture di Domenico Gaggini o con la celebre lastra con mosaico del dodicesimo secolo in cui si sviluppa un tema tipico dell’iconografia islamica, quello dei leoni che si fronteggiano intorno a una palma.

Area marina protetta Plemmirio

Quasi attaccata alla città vi è l’area protetta del Plemmirio. Sembra un miracolo che vicino a un grande centro vi possa essere un territorio incontaminato con un mare letteralmente selvaggio e trasparentissimo. Eppure la zona di Siracusa e dintorni è tutta meravigliosa. L’area protetta si sviluppa lungo 15 km di costa ed è un vero paradiso per gli appassionati di fondali. Qui si può ammirare, infatti, il trottoir a vermeti, una biostruttura tipica del Mar Mediterraneo che altro non è che l’equivalente della barriera corallina australiana. Ricco di pesci, in questo tratto di mare non è peregrino imbattersi in tonni, delfini, squali e capodogli. Un posto meraviglioso per chiudere in bellezza un weekend a Siracusa trascorso tra le mille meraviglie di Siracusa.

I cofanetti per un scoprire Siracusa