ITINERARI E ISPIRAZIONI

Cosa vedere a Parma e dintorni

9 luoghi da non perdere

Un piccolo scrigno di bellezza circondato dal sapore sublime della cucina locale e dalle arie del suo teatro, Parma è la città italiana raffinata per eccellenza.
Parma per tutti è la Petit Paris, il salotto d’Italia, per la sua raffinatezza e per la sua atmosfera avvolgente, paragonabili a quelle francesi. Qui ci visse un’imperatrice, moglie di Napoleone, Maria Luigia d’Austria, che portò glamour e fasto nell’Ottocento mentre Giuseppe Verdi, nello stesso periodo, riempì la città di musica. Aldilà dei luoghi comuni per cui sono noti, la buona cucina e la passione per il teatro, Parma e dintorni hanno da offrire tante bellezze e scoprirle significa rivelare le sue meraviglie architettoniche, artistiche e culturali. Ecco alcuni dei luoghi più belli da vedere e da visitare a Parma e in provincia.

Piazza del Duomo e il Battistero di Parma

Una delle prime cose da vedere a Parma è la piazza del Duomo dove da secoli giacciono affiancati come due cari amici la Cattedrale di Santa Maria Assunta e il Battistero di San Giovanni Battista, perfetti rappresentanti di quel Romanico emiliano che tanto diverte l’occhio di chi li guarda per la presenza di figure antropomorfe e mostruose, leoni a guardia della cristianità. Sulla facciata del Battistero, progettato a cavallo del 1200 da Benedetto Antelami, rimarrà sicuramente impresso lo Zooforo dell’Antelami, una successione di 75 formelle raffiguranti centauri, grifoni e altre bestie infernali a cui si contrappongono 4 virtù: Fede, Speranza, Castità e Carità. Il ricchissimo interno poi è tutto da scoprire e trova il suo apice nei Mesi Antelamici, un ciclo scultoreo posto nella galleria ad est in cui i mesi sono rappresentati in base all’attività dell’uomo. Per la prima volta nel mondo medievale, Benedetto Antelami rappresenta il lavoro con eleganza, senza nascondere però il tratto della fatica, per dare alle attività umane un allegorico significato di riscatto e redenzione

Cattedrale di Santa Maria Assunta

L’opera di Benedetto Antelami continua anche nella Cattedrale di Santa Maria Assunta dove è presente la sua drammatica Deposizione di Cristo scolpita con sapiente tatto ed equilibrio nel marmo. Altre sue opere e sculture gotico-romaniche si possono ammirare nel Museo Diocesano sempre in piazza Duomo. All’interno della Cattedrale dalla pittura medievale a quella barocca ce n’è per tutti i gusti. I capitelli delle colonne sono un mondo immaginifico scolpito nella pietra con scene di caccia e racconti tratti dalla Bibbia. Il seggio episcopale è una raffinata allegoria della vittoria di Cristo sulla morte. Il capolavoro massimo però resta l’Assunzione della Vergine del Correggio, una superba opera prospettica manierista affrescata nella cupola. Il vortice creato dall’assunzione della Vergine è così vertiginoso che sembra risucchiare verso l’alto chi lo ammira per perdersi con lo sguardo fra le schiere di angeli, santi e… l’infinito.

Alla scoperta del Correggio e del Parmigianino

Altra famosa cupola del Correggio a Parma è quella della chiesa di San Giovanni Evangelista, infatti fra le cose da vedere a Parma ci sono i numerosi affreschi lasciati da quei due geni del Manierismo che furono Correggio e Parmigianino. Affrescata tra il 1520 e il 1525, la cupola rappresenta l’Ascensione di Cristo fra gli Apostoli e pittoricamente incarna le lezioni vaticane di Michelangelo e Raffaello ai quali si aggiungono i guizzi stilistici dell’artista. L’opera di Correggio che rivelò il suo talento fu la Camera della Badessa Giovanna, dove in un caleidoscopico soffitto gotico introduce un linguaggio pittorico squisitamente umanistico, fatto di intrecci vegetali fra i quali emergono attraverso gli ovali una serie di giocosi putti. Chi vuole andare sulle tracce dell’elegante e slanciata figuratività del Parmigianino deve partire dalla Chiesa della Steccata a Parma per ammirare la sua versione di un tema che sembrava dimenticato con la fine dell’arte bizantina, quello delle Tre vergini savie e tre vergini stolte. La leggerezza con cui sembrano incidere danzando è un’estatica testimonianza del genio senza fino del grande pittore parmense. È nella Rocca di Fontanellato – in provincia di Parma - con la Stufetta di Diana e Atteone che nel 1524 il Parmigianino affronta la sua prima committenza di rilievo e in cui si manifesta con chiarezza la sua maturità artistica.

Palazzo della Pilotta e Galleria Nazionale di Parma

Artisticamente parlando la città ducale non è solo Benedetto Antelami, Correggio e Parmigianino, infatti all’interno del Palazzo della Pilotta si possono scoprire tanti capolavori della pittura locale, italiana e fiamminga, oltre ai tesori appartenuti ai Farnese. Qui si possono gustare opere, fra gli altri del Canaletto, Leonardo da Vinci, Guercino, Canova e Guttuso. Il Palazzo della Pilotta è così amato dai parmensi che viene indicato col nome confidenziale de La Pilotta ed è composto da un insieme di edifici che si sono assommati nel tempo nel corso di 4 secoli, fino a creare il massiccio e un po’ disordinato aspetto odierno. Oltre alla Galleria d’arte ospita la Biblioteca Palatina e il Museo Archeologico Nazionale fondato nel 1760 da Filippo di Borbone. Come si sa una buona parte delle collezioni Farnese sono finite nel museo napoletano di Capodimonte, ma in ogni caso non manco reperti e installazioni di forte impatto, come la preziosa collezione dell’Antico Egitto e una delle più importanti collezioni numismatiche del Nord Italia.

Il Teatro Farnese a Parma

La raffinatezza, il gusto, l’amore per le lettere e l’alto spessore culturale della corte parmense nei secoli addietro è tutta racchiusa nel Teatro Farnese, una delle più straordinarie macchine teatrali non solo in epoca Barocca, periodo in cui fu costruito, ma di tutti i tempi. Se fra tanta abbondanza di siti non si sa cosa visitare, questo è il posto ideale in cui entrare in contatto con lo spirito della città. Fondato nel Seicento, conobbe un periodo di crisi durante l’illuminismo e quando Maria Luigia d’Austria incaricò nel 1829 Nicola Bettoli di costruire il nuovo Teatro Ducale. Nonostante ciò il vecchio e malandato Teatro Farnese continuò ad essere meta di pellegrinaggio per regnanti, uomini di spettacolo, artisti e letterati attratti dal suo decadente splendore e contribuendo ad accrescere un mito che fra mille peripezie è stato oggi restituito alla sua originaria bellezza e che ha pure, con le dovute cautele, ripreso ad ospitare spettacoli. Tra le varie proposte per vivere la città anche di sera, c’è anche questo pacchetto Boscolo Gift per dormire a Parma in hotel vicinissimo al centro storico.

Labirinto della Masone a Fontanellato

Fra Parma e i dintorni vi sono numerosi luoghi ricchi di fascino e mistero, uno su tutti è il Labirinto della Masone. Composto da 200mila piante di bambù alte fino a 15 metri, è considerato il più grande labirinto al mondo, un posto unico in cui perdersi e fantasticare su tutti i simboli che si troveranno lungo il cammino, ma dove lasciarsi incantare e riflettere. Tutti lo vivono come uno splendido gioco, ma in realtà il labirinto è un’opera di Landing Art ideata da quel fine e poliedrico editore che è stato Franco Maria Ricci. Leggenda narra che l’idea gli venne mentre trascorreva nella sua casa di campagna qualche giorno in compagnia di Jorge Luis Borges. Ricci riuscì a inaugurare il Labirinto nel 2015 col desiderio di donare alla gente un giardino particolare in cui passeggiare e perdersi, ma lontani da ogni forma di pericolo.

Salsomaggiore Terme

Se si è in cerca di relax il posto migliore dove trovarlo nel territorio parmense è a Salsomaggiore, elegante località termale in stile Liberty. Spa & Wellness sono le parole d’ordine per rilassarsi fra bagni e fanghi rigeneranti perfetti inoltre per curare disturbi ginecologici e di circolazione. Le celebri Terme Berzieri sono un raro esempio di Art déco termale di antica data, fondate intorno alla metà dell’Ottocento. Il sistema decorativo dell’edificio si ispira chiaramente alla Secessione Viennese, all’arte orientale siamese e allo stile liberty. Il risultato è un edificio di rara finezza ma sviluppato per rendere unico e piacevole rilassarsi in questo splendido impianto termale.

Parmigiano o Reggiano?

La rivalità fra Parma e Reggio Emilia è molto accesa ma non se ne capisce tanto il motivo, al punto che culinariamente parlando se in qualsiasi parte d’Italia si dice “Parmigiano”, la risposta è sempre “Reggiano”. Detto ciò quando si pensa a cosa mangiare a Parma il pensiero subito vola ad una vellutata fetta di prosciutto crudo, che assieme ai tanti altri salumi della zona, come, ad esempio, il salame felino, il culatello di Zibello, la coppa, lo strolghino e la spalla cotta vanno a riempire un altro must del territorio, quegli gnocchi fritti che da soli sono in grado di rendere un antipasto nobile come il più ricercato piatto della nouvelle cuisine. Le gioie del palato non finiscono qui, e per fortuna fra Parma e la provincia c’è tanto da vedere, altrimenti sarebbe dura alzarsi da tavola per fare il turista dopo che ci si è emozionati davanti a dei fumanti anolini in brodo o una imponente trippa alla parmigiana. Le primizie sono così tante che verrebbe solo voglia di andare di osteria in osteria. Si sa però che il nostro stomaco pone dei limiti che si possono aggirare solo in un modo: ritornare a Parma per scoprire qualche altra bontà, tutta da gustare.

I cofanetti per un scoprire Parma e dintorni