Bénédicte Friedmann
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Bénédicte Friedmann

una giovane liutaia a Cremona

Come arriva a Cremona, e perché, una donna francese appassionata musicista e artigiana? Come succede che la sua storia diventi a un certo punto la nostra? Per raccontare di come un’eccellenza internazionale si leghi a doppio filo alla città lombarda e da qui nasca una reciproca storia d’amore, dobbiamo partire da molto lontano, passando per Parigi e per profumi di resine, ambizioni e qualità, impegno, dedizione e musica. Tanta musica, un fil-rouge che lega discipline e tradizioni antiche e di cui Cremona è culla per quanto riguarda la liuteria.

Grazie al nostro cofanetto Boscolo Gift, potrete anche voi scoprire un’arte antica e avrete la possibilità di conversare con Bénédicte Friedmann che vi svelerà i suoi segreti e la sua storia, in una città ancora poco conosciuta e tutta da esplorare, non solo per la sua scena musicale ma anche per un’eccellente tradizione culinaria che dà i natali al torrone e per un centro storico che è una piccola gemma inedita del Nord Italia.

Figlia d’arte, Bénédicte Friedmann nasce da una famiglia di musicisti che le trasmette la passione per la musica e le note fin da bambina. Tra tutti gli strumenti che l’hanno accompagnata nella sua infanzia, lei predilige il violino, con cui è da subito amore a prima vista, non solo per il suono emozionante e soave, ma anche per la forma, così morbida, elegante, senza tempo.

La curiosità e la passione la spingono a studiarlo negli anni della formazione al conservatorio, e ad una bravura e una maestria sempre crescenti si accompagna la curiosità per l’oggetto fisico: “chi lo avrà costruito, e quale storia ci starà dietro?”, si chiede la promettente musicista. Bénédicte decide di andare a fondo e di non abbandonare quella che sembra essere destinata ad essere la sua strada, e si trasferisce a Parigi, per completare gli studi alla Sorbona. Nonostante il diploma a pieni voti in violino e poi viola, la sua vocazione è sempre di più quella di accompagnare la cultura musicale, necessaria a un liutaio esperto, alla conoscenza fisica e materiale dell’oggetto violino in sé stesso. Per questo, subito dopo la fine del percorso accademico, si trasferisce a Cremona nel 2002, ed è qui che la sua storia diventa la nostra.

lavorazione del legno per un violino

Qui l’abbiamo intervistata, e qui vogliamo portarvi per riuscire a trasmettere un po’ di quella conoscenza e passione che Bénédicte non riesce a nascondere mentre parla di sé. Le chiediamo cosa l’abbia spinta a trasferirsi proprio in Italia, proprio nella piccola città di Cremona.

“Non potevo scegliere nessun altro posto al mondo, era destino che la mia curiosità e il mio amore verso questo strumento, che non è solo affettivo ma proprio fisico, ne amo il profumo di resina, amo il contatto con il suo legno, insomma che è proprio la mia vita, mi portasse nella città di Stradivari. Appena dopo il diploma ho iniziato il mio apprendistato alla Scuola Internazionale di Liuteria con i migliori maestri di Cremona, e nel 2007 sono riuscita ad aprire la mia bottega in pieno centro. Qui costruisco viole, violini e violoncelli. Si dice che la loro sia la musica dell’anima e per me è un onore e un dovere passare un po’ di questo sentire a chi impugnerà i miei strumenti dopo averli creati. È una grande passione, certo, ma anche una grande responsabilità perché qui a Cremona l’arte di questo strumento non è mai casuale, c’è una secolare tradizione da onorare e rispettare.”

costruzione di un violino

Alla domanda su come vede il suo futuro, Bénédicte non ha dubbi:

“Non ho nessuna intenzione di smettere di fare ciò che amo e ciò che più mi rappresenta. La bottega era il mio destino e sarà il mio futuro, voglio che il mio nome sia legato all’arte della liuteria per sempre, ovviamente cercando sempre di migliorare.
Nonostante sia un mestiere antico, difficile e ancora molto artigianale, qui a Cremona la concorrenza è alta, esistono più di 160 botteghe e la clientela è molto colta e consapevole, quindi bisogna stare al passo con la domanda e non tralasciare nessun dettaglio. Il violino è uno strumento difficile, dà tanto ma richiede cura e attenzione: è questo che voglio dal mio futuro, crescere assieme ai miei strumenti.”

progettazione di un violino

Chiediamo poi a Bénédicte quale altre passioni coltiva al di fuori della musica, se ha una via di fuga dal lavoro e dalla concentrazione assoluta che questo mestiere richiede.

“Amo molto viaggiare. Trasferirmi a Cremona è stato il viaggio più importante e sicuramente il punto di arrivo, ma sono una donna ancora giovane, e amo muovermi appena riesco e il lavoro lo concede. Il posto a cui sono più legata è il Giappone, purtroppo l’ho vissuto per poco tempo, ma al di là della bellezza dei luoghi, la cosa che mi ha colpito profondamente è la loro filosofia di vita, il loro rispetto verso gli altri, la loro calma, un’impressione che mi sono portata dietro al mio rientro in Italia e che mi ha fatto molto riflettere sul nostro modo, spesso superficiale, di affrontare le giornate. Ve l’ho già detto che sono una persona che ama andare all’anima delle cose? (ride). Il prossimo viaggio in programma è il Sud America, vorrei iniziare dal Messico per vedere i templi dei Maya.”

È d’obbligo poi una domanda su quale sia la musica che più ama o che ascolta di più, in una vita come la sua che sembra interamente improntata su quest’arte:

“Naturalmente la mia formazione e il mio mestiere fanno di me una donna molto legata alla musica classica, che è quella con cui amo svegliarmi la mattina. Non è un’ossessione, sia chiaro, ma la trovo così dolce e profonda che non posso immaginare di iniziare la giornata in nessun altro modo. Brahms è il mio mito indiscusso. Poi nel corso della giornata cambio e mescolo i generi, amo il Jazz e autori più moderni come Einaudi”.

Bénédicte Friedmann primo piano

L’intervista finisce e lasciamo lavorare Bénédicte, ma restiamo ancora un po’ a osservarla con ammirazione mentre lavora a uno dei suoi strumenti: le sue mani hanno la stessa maestria e delicatezza di un musicista mentre lo suona, la tradizione liutaia cremonese che ha perseguito con costanza e sacrificio vuole infatti che il lavoro sia interamente manuale, così come lo era nel Cinquecento ai suoi albori. Un violino è composto da 70 pezzi, ciascuno di un legno specifico e stagionato naturalmente, e questo sta alla base dell’unicità di ogni singolo pezzo e della bravura e della specificità di ogni artigiano cremonese.

Se volete seguirci in questo viaggio “dell’anima” con la nostra Boscolo Gift dedicata, non mancheremo di accompagnarvi anche al Museo del Violino, che racchiude al suo interno cinque secoli di storia di questa tradizione, oltre alla possibilità di assistere ad audizioni degli strumenti antichi, che vengono suonati da abili solisti all’interno dell’Auditorium. Oltre, ovviamente, all’indiscussa bellezza della città, con le sue piazze e i suoi ristoranti, che unite alla tradizione hanno reso questa piccolo centro incastonato nella frenetica Lombardia un gioiello inedito protetto dall’Unesco.

Arti e Mestieri Made in Italy

Vuoi vivere questa esperienza?

Puoi trovare la visita alla bottega di Bénédicte Friedmann tra le esperienze incluse nel cofanetto “Arti e Mestieri Made in Italy” della Boscolo Gift Collection.
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I Cofanetti per visitare Cremona